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mercoledì 28 gennaio 2009

Insieme possiamo tutto

E l'invito, sostegno a continuare in ciò che facciamo avendo fiducia e a rifiutare la paura che ci viene versata addosso, in ogni contesto.
Come suggerisce la "Guida galattica per autostoppisti": Don't panic!!!
Umore: ispirato :)


Questa crisi è la fine di un'era di travolgente e incontrollata crescita materiale a cui non ha corrisposto un eguale sviluppo sociale: abbiamo tecnologie da Star Trek ma siamo ingabbiati in una sorta di medioevo culturale.


Il progresso scientifico e cognitivo dell'umanità è infatti ormai arrivato a fornire una chiara comprensione di come le cose funzionano e la tecnologia che ne deriva permette di poter realizzare qualunque nostra idea. I risultati della ricerca sui meccanismi di funzionamento della psiche e della fisica confermano quanto tramandato da millenni dai ricercatori spirituali, portano alle stesse conclusioni:
siamo fatti di energia, di vibrazioni che danno illusione di realtà, in cui la mente ed il pensiero hanno il potere di incidere.
Le cause reali dei problemi che affliggono l'umanità adesso non sono più di ordine materiale o dipendenti dal caso o dalla Natura, ma politiche, morali, umane.

La domanda da farsi non è più: - Come possiamo risolvere i grandi problemi dell'umanità? - Ma: - Perché ancora non lo stiamo facendo?

Una risposta è che non ci amiamo abbastanza, che non abbiamo ancora compreso di non essere individui isolati, ma vite che dipendono da altre vite, e soprattutto che la Terra non è un oggetto inanimato, come sanno bene i nativi d'America rinchiusi nelle riserve e tutte le popolazioni tribali che vogliamo ardentemente "educare alla democrazia".
La Terra è
un'entità vivente e noi siamo una delle sue infinite anime, una delle sue manifestazioni più evolute e per questo più potenti e instabili.

I principi che regolano adesso la società: gerarchia di potere, competizione, uso della forza; il considerarsi individui separati dal resto e trattare esseri viventi, natura e ambiente alla stregua di oggetti sono frutto di una visione dominatrice, autoritaria, androcentrica, che ci sta portando verso la distruzione della vita, alla morte del pianeta.

La ricerca della stabilità e della pace come specie garantirà l'evoluzione dell'umanità e del pianeta nell'Universo. E la pace della famiglia umana dipende dalla pace interiore di ognuno di noi. Ecco perché la priorità in questo momento storico diventa lo sviluppo delle potenzialità umane e la crescita interiore di ogni individuo, secondo principi di amore, libertà, rispetto, cooperazione, solidarietà; queste basi garantiranno la Vita.
- Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo - ... ma non basta...

Il cambiamento deve essere condiviso e diffuso, portare all'unione.
Da soli possiamo poco, insieme possiamo tutto.

lunedì 26 gennaio 2009

Società gilaniche

Tratto da: http://ita.anarchopedia.org/societ%C3%A0_gilaniche

Società gilaniche
La storica e archeologa Riane Eisler ha indicato con il neologismo gilania - dalle parole greche gynè, "donna" e andros, "uomo" (la lettera l tra i due ha il duplice significato di unione, dal verbo inglese to link, "unire" e dal verbo greco lyein o lyo che significa "sciogliere" o "liberare") - quella fase storica plurimillenaria (8.000-2500 a.c in rapporto soltanto al neolitico) fondata sull’eguaglianza dei sessi e sulla sostanziale assenza di gerarchia e autorità, di cui si conservano tracce tanto nelle comunità umane del Paleolitico superiore quanto in quelle agricole del Neolitico.
La Eisler quindi contesta duramente l'opinione dominante, particolarmente diffusa nella società occidentale, « grazie » soprattutto all'opera di propaganda svolta dalla storiografia ufficiale, secondo cui gli esseri umani sarebbero sempre stati violenti proprio a causa di una loro intrinseca natura. Questo « assioma » si è sviluppato perché storici e antropologi hanno arbitrariamente collocato l’inizio della civilizzazione umana in un periodo dove la nascita e lo sviluppo del linguaggio scritto sono andati di pari passo alla diffusione della violenza e delle guerre[1].
Gli studi di alcuni archeologi e storici (Marija Gimbutas, Riane Eisler ecc.) dimostrano che, per buona parte della loro storia, gli esseri umani hanno vissuto in comunità sostanzialmente pacifiche ed egualitarie all'incirca sino al 3000 e il 4000 a.c, come ampiamente dimostrato dai reperti ritrovati dagli archeologi [2], allorché una serie di grandi migrazioni[3] Indo-Europee dal sud della Russia e dall'Eurasia (Europa orientale, Asia centrale e Siberia) verso l’Europa, avrebbero completamente distrutto le popolazioni locali . La Eisler, che ha dedicato gran parte dei suoi lavori proprio allo studio di queste antiche comunità, definisce come androcrazia - termine derivato dalle parole greche andros, "uomo" e kratos, "governato"- il sistema dominatore maschile importato dagli Indo-Europei (i Kurgan) che impose alcune forme di dominio come il patriarcato, la gerarchia, le classi sociali e l'autorità.

Modello Mutuale e Modello Dominatore (Riane Eisler)

Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Riane_Eisler vedi anche: http://isd.olografix.org/faq/faq_uomo-donna.htm

Modello Mutuale e Modello Dominatore
Secondo Riane Eisler esistono e sono esistiti nella storia e nella protostoria (neolitico ed epipaleolitico) due modelli base di società: quello Dominatore e quello Mutuale. Quello Mutuale si basa sul "potere di attuazione" creativo, crea la vita che si rigenera, si ispira al concetto di unione, è equilibrato. Quello Dominatore è basato sul potere distruttivo (guerra, imposizione violenta, sfruttamento, gerarchia), toglie la vita, sviluppa in modo prioritario le tecnologie del dominio quali la guerra e la schiavitù, è squilibrato.

In definitiva la società Dominatore descritta da Riane Eisler è una società gerarchizzata basata in ultima istanza sulla paura o sulla forza. Elemento chiave di questo tipo di società è la posizione subordinata e discriminata delle donne, sia nella famiglia che nello stato. Si tratti della società nazista o di quella khomeinista o in culture precedenti dove la violenza cronica e la regola autoritaria erano la norma.

Questa discriminante (la posizione della donna nella società e nella sua cultura) è un principio di analisi che Riane Eisler propone per superare e rendere superflue schematizzazioni secondo lei obsolete quali: religiosità versus laicismo, destra versus sinistra, capitalismo versus comunismo, Occidentale versus Orientale, industriale versus pre-industriale o post-industriale.

Riane Eisler analizza le "androcrazie" (società a dominio maschile) dei popoli indoeuropei (i popoli Kurgan di Marija Gimbutas) e di altre società. A queste società contrappone il modello Mutuale (o "collaborativo") delle società pre-indoeuropee dell'antica Europa del neolitico come prospettato dalla M. Gimbutas.

Un altro importante esempio di società mutuale secondo Riane Eisler è la società minoica dell'antica Creta prima dell'inizio del predominio degli Achei indoeuropei provenienti da Micene. Un punto fondamentale in questa teorizzazione è che non si "contrappone" un modello "patriarcale" (società indoeuropee) ad un modello "matriarcale". Ma un modello in cui un elemento domina sull'altro (che sia il maschio sulla femmina o la femmina sul maschio non fa differenza), ad un modello "equilibrato" che Riane Eisler propone di chiamare "gilanico" dall'unione dei termini greci di maschile e femminile ("gil" ed "an").

Questo è in linea con la sua proposta di un pensiero "non-duale", di una logica e di una psicologia in cui la categoria mentale della contrapposizione viene sostituita da quella della trasformazione.

A supporto che è esistita una società "gilanica" senza predominio di un sesso sull'altro, Riane Eisler utilizza le ricerche archeologiche di Marija Gimbutas, James Mellaart, Nicolas Platon, Vere Gordon Childe. Altre fonti utilizzate sono i Vangeli gnostici ed il poeta dell'antica Grecia Esiodo. L'uso dello schema mutuale/dominatore (patnership/domination in inglese) viene esteso alle società contemporanee analizzando campi che vanno dalla politica alla religione, all'economia, al mondo degli affari, all'educazione.

La trasformazione culturale
Dall'osservazione della protostoria e della storia consegue che l'evoluzione non sembrerebbe seguire uno schema lineare. Ma periodi di regresso possono seguire a fasi di notevole progresso. I passaggi da un periodo all'altro sembrerebbero in genere di tipo "caotico", quali il periodo che attualmente vivono le varie società contemporanee.

Riane Eisler collega l'evoluzione culturale da lei descritta anche ai lavori di Ilya Prigogine e di Stephen Jay Gould sulla auto-organizzazione e sull'evoluzione degli organismi viventi rispettivamente.

Opere ed attività
Il best-seller internazionale The Chalice and The Blade: Our History, Our Future, stampato in italiano come "Il Calice e la Spada" dalle edizioni Saggi Frassinelli, è stato tradotto in 22 lingue tra cui cinese, russo, coreano, ebraico, giapponese, arabo. È stato definito dall'antropologo Ashley Montagu come il libro più importante da l' Origine delle specie di Charles Darwin.

Questo libro ha ispirato il Professor Min Jiayin dell'Istituto of Filosofia della Accademia Cinese di Scienze Sociali che ha pubblicato nel 1995, per conto della Casa Editrice Cinese di Scienze Sociali, il libro "Il Calice e la Spada nella cultura cinese". In questo lavoro viene provata la teoria della trasformazione culturale di Riane Eisler con la importante scoperta che anche nella preistoria in Asia era avvenuto il passaggio da una cultura di collaborazione (o mutuale) ad una cultura di dominio (o cultura Dominatore). Il suo nuovo libro The Real Wealth of Nations: Creating a Caring Economics è stato salutato dall'Arcivescovo Desmond Tutu come "un modello per il mondo migliore che stiamo con tanta urgenza cercando" e propone un nuovo approccio all'economia che dia priorità alla più importante attività umana: l'attività di prendersi cura delle persone, dell'ambiente, del pianeta.

La mia curiosità

Una delle mie caratteristiche innate fin da piccolo è stata la curiosità, unita all’osservazione di chi mi stava intorno e me stesso: emozioni, pensieri, sentimenti, atteggiamenti. Ho sviluppato empatia e compassione, nei limiti delle mie possibilità di sopportazione e quando lo ritenevo opportuno. Anche riguardo cosa mi circondava: ho sviluppato la conoscenza di macchine, funzionamenti, meccanismi.
Mi sono sempre chiesto il perché di ogni cosa, e non mi sono mai accontentato di risposte vaghe o superficiali. So che ci sono cose che non potremo mai capire con la mente, ma intuire e comprendere con il cuore si. Altre rimarranno con un punto interrogativo, ma non ci impediranno certo di essere felici e andare avanti! Ma moltissime cose se lo si desidera possono facilmente essere comprese, non è necessario essere dei geni, chi cerca trova, soprattutto nel web. Occorre anche il coraggio di guardare la realtà, per quanto brutta e scomoda possa essere, e superare i tanti momenti di sconforto, tristezza, abbattimento che per forza di cose ci colpiranno; la realtà è anche peggiore di quanto si possa immaginare, ma la sofferenza, le ingiustizie, le violenze non rappresentano tutto l’esistente, ne sono solo una parte. Esistono la felicità, la bellezza, la promessa di un futuro migliore scolpita nel nostro DNA. E se vogliamo sopravvivere e realizzare questo futuro è a quella visione che dobbiamo rivolgere il nostro sguardo e il nostro cuore. Riceveremo la forza necessaria per attuarla. Come potremo riceverla dallo stare insieme, dalla condivisione di emozioni, esperienze, speranze, paure. Maturerà una certezza: cambiare è possibile. Realizzare i sogni è possibile. Dipende da noi, ne abbiamo il potere, sta a noi comprenderlo e decidere di usarlo. Da soli possiamo poco, insieme possiamo tutto.
Ho selezionato alcune frasi di A. Einstein, che rendono bene ciò in cui credo fermamente e di cui mi piacerebbe parlare più avanti:
- Solo chi è così pazzo da credere di poter cambiare il mondo, lo cambia davvero. - I problemi non possono essere risolti con lo stesso atteggiamento mentale che li ha creati.
- Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo 'universo', una parte limitata nel tempo e nello spazio.
Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che ci sono più vicine. Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza.
Quest’ultima riflessione oltre ad essere stata formulata da un geniale scienziato è la stessa a cui è giunta la fisica quantistica di recente, e corrisponde alla visione di Unità delle tradizioni orientali e dei nativi d’America. E' stupefacente constatare come due metodi diametralmente opposti, quello teorico, razionale e scientifico, e quello pratico, intuitivo e spirituale giungano alle stesse conclusioni. Non è abbastanza per capire che quella indicata è la strada giusta? Che con questa visione possiamo colmare lo spaventoso vuoto lasciato dal fallimento di tutte le ideologie finora conosciute, da quelle religiose, al capitalismo/consumismo e al comunismo? E nel contempo scoprire come sia possibile rimediare ai catastrofici danni da loro arrecati? Osho, come Goleman, il Dalai Lama e tantissimi altri ricercatori su di un diverso uso della nostra mente e del nostro cuore, indicano nella sintesi tra oriente ed occidente, nel corretto uso dei due diversi approcci e in un nuovo paradigma culturale la strada per sviluppare pienamente le nostre potenzialità, finora usate solo sporadicamente. Ed è questa sintesi che vorrei usare per ipotizzare un futuro possibile, ben diverso da quello finora conosciuto e indicato dal “Sistema”, dalla pubblicità o dai romanzi di fantascienza. Tutti cambiano forme e dettagli, ma disegnano sempre la stessa umanità, come quella attuale o di migliaia di anni fa, vittima dei suoi difetti e delle sue debolezze, sempre ordinata in gerarchie, in ricchi e poveri, in dominanti e dominati, ancora divisa nel genere maschile/femminile, che pretende di portare pace con la guerra, di ispirare nei cittadini di ogni nazione rispetto degli altri con la violenza e le punizioni, anziché con l’esempio e la disponibilità, come se fosse possibile ispirare amore in qualcuno investendolo di odio. E' l'esempio, il comportamento, il metodo che conta, che viene appreso, non il messaggio; se il metodo è violenza, come può trasmettere pace?

sabato 17 gennaio 2009

Goethe

Un uomo, fin tanto che non prende posizione, può tornare sui suoi passi; e così facendo non combinerà mai nulla.
Dietro la capacità di agire (e di creare) c'è un'unica verità, la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi progetti:
<Aiutati che il ciel t'aiuta>.
Tutto viene in aiuto di chi altrimenti non sarebbe mai stato aiutato.
Dalla decisione scaturisce una catena di eventi, e in soccorso di chi decide intervengono accadimenti inaspettati, incontri e sostegni materiali tali che nessuno ha mai sperato di trovare sul proprio cammino. Qualunque cosa tu possa fare o sognare cominciala.
L'audacia porta con sé il genio, la magia e la forza.
Comincia subito.


- Johann Wolfgang Goethe -