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venerdì 13 marzo 2009

Riflessioni sui problemi

Riflessioni su problemi, soluzioni e colpe

Detto giapponese: “Guarda il problema, non la colpa.”

Alla base di quasi tutti i problemi che ci troviamo ad affrontare durante la nostra vita, ha assoluta importanza, mentre viene del tutto sottovalutato, l’atteggiamento che adottiamo.
Infatti ogni volta che ci troviamo di fronte ad un fenomeno che ci procura dolore o sofferenza di qualsiasi tipo, o che va contro la morale comune o che viola le regole della società possiamo reagire in diversi modi. Alcuni aiutano nel risolvere il problema, altri nel complicarlo.

Ad esempio quando viene commesso un reato le forse dell’ordine cercano di individuarne il colpevole, per punirlo con la reclusione in carcere dopo un processo che dovrebbe accertare le sue responsabilità. Ma questo modo di agire quanto è efficace nel realizzare giustizia ed una società dove vivere serenamente?

In Giappone hanno un detto: “Guarda il problema, non la colpa.” Ma l’unica nostra preoccupazione è di cercare il colpevole, affinchè venga messo in condizioni di non nuocere per un tempo limitato, proporzionato alla gravità del crimine commesso. Va bene, abbiamo trovato il colpevole, l'abbiamo giustamente reso inoffensivo parcheggiandolo in un istituto (anche se in Italia accade raramente e non per tutti)… ma abbiamo risolto il problema? Come possiamo risolverlo se non l’abbiamo neanche visto??? E come possiamo vederlo se neanche lo cerchiamo!!!???

Se all’individuo in questione durante la sua permanenza in carcere non viene offerto il modo di comprendere quanto il suo comportamento sia antisociale, o se, pur essendone consapevole, non si tenta di trasformarlo in un cittadino onesto, a cosa serve il periodo di reclusione? Semplicemente ad impedirgli di nuocere per un pò, senza alcuna garanzia che il giorno in cui verrà rimesso in libertà non tornerà a delinquere. Altresì oltre ad intervenire sul criminale bisogna anche interrogarsi sui perché del suo comportamento e di cosa porti le persone a comportarsi in maniera socialmente pericolosa. Questo perché se non individuiamo le cause di ciò, pur avendo reso inoffensivo e punito il colpevole, nulla vieta ad altri individui di agire allo stesso modo, visto che esistono sempre delle cause che originano effetti.

Per cui, anche quando troviamo il colpevole e lo puniamo in questo modo… che abbiamo ottenuto?
Certo, il criminale è stato processato e condannato… ma qualcuno ha subito dei danni, delle violenze, sofferenza… e l’aver recluso l’uno ha sanato l’altro?Quante donne e altre vittime di reati vivono nel terrore perchè chi gli ha fatto del male è ancora in giro?

Se una delle cause è una società che non educa al rispetto della Vita e delle persone, o viviamo in un sistema sociale iniquo, che distribuisce troppo a pochi e a chi ha già tanto e lascia le briciole ad altri, non sarà logico aspettarsi continuamente crimini di ogni tipo?
Se un’altra causa è un sistema scolastico che emargina, che non insegna… l’aver condannato e privato della libertà qualcuno impedisce ad altri di cadere vittime dello stesso comportamento? Se non ci viene insegnato, e ancor più vissuto nei fatti, che ciò che facciamo alla Terra è come se lo facessimo a noi, come aspettarsi rispetto dell'ambiente?

In definitiva, se la questione è culturale, di una società che pensa e agisce superficialmente, irrazionalmente, emotivamente, non è meglio perciò provare a cambiare il paradigma culturale oltre che a reprimere inutilmente?

Infatti queste osservazioni si possono applicare in ogni altro settore della società: la scuola, il mercato; la medicina per esempio. Non avete mai pensato che, così come in natura ogni fenomeno ha una sua spiegazione e dei motivi, che la scienza indaga, anche nel nostro corpo ciò che accade è naturale, ha una spiegazione, un suo motivo di esistere?

Prendiamo un raffreddore… il naso che ci cola, il muco… perché produce muco? Perché si alza la temperatura e ti viene la febbre? Ci sarà un motivo… dopotutto il nostro corpo è infinitamente più intelligente di noi; ci fa respirare senza che ciò dipenda dalla nostra volontà, il sangue circola da solo, migliaia di funzioni vitali avvengono senza che noi ne siamo consapevoli, quindi anche fenomeni straordinari, misteriosi come la febbre o un mal di testa avranno un motivo di accadere.

Forse sono un messaggio, un segnale, un campanello di allarme o addirittura una reazione di difesa per proteggere la nostra salute. Chi non si è mai graffiato, ferito? E il nostro corpo come ha reagito? Ha subito provveduto a riparare il danno. Ma cosa ci offre la medicina moderna? Quasi sempre metodi per eliminare i sintomi, come se, suonando un allarme in una banca, la polizia appena arrivata spegne la sirena e va via perché non suona più. E’ un modo intelligente di agire? Perché investire miliardi e miliardi in denaro da più di mezzo secolo nel tentare ostinatamente di contrastare malattie gravi quando basterebbe molto meno per evitare che si arrivi a soffrirne?

Certo, gli interessi dominano la ricerca e le malattie sono un business. Cosa farebbero tutti quei ricercatori, quelle case farmaceutiche se veramente si scoprissero cure efficaci per le malattie? Ma non hanno tutte le responsabilità, anche noi con la nostra superficialità contribuiamo nel diventare complici di un sistema che esiste principalmente per alimentarsi e perpetuarsi, anziché per svolgere il suo compito.

E quante cose funzionano così? Alcune ONG, le istituzioni, i partiti, le religioni, le strutture finanziarie... ma quanto può durare qualcosa di così tanto innaturale? Dopotutto questo sistema esiste solo da pochi secoli, e nella storia della terra e dell'umanità è un battito di ciglia...