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lunedì 27 aprile 2009

Cittadini del mondo (patria e matria)

La società è in una fase di rapido cambiamento...
...i vecchi schemi non funzionano più. La vita si sviluppa perchè è intelligente, si modifica e adatta alle nuove condizioni ambientali, questo è un modello vincente. Rimanere attaccati ai vecchi schemi in un mondo che cambia ogni istante provocherebbe l'estinzione, la morte.
Gli emigranti per forza sono le cellule di una nuova nuova umanità. Per necessità hanno dovuto abbandonare il posto in cui sono nati e spesso devono continuare a muoversi. Una volta si sarebbero chiamato apolidi, senza patria. Ma adesso le patrie non esistono più. I confini sono fittizi; le idee, i beni, le usanze, le notizie circolano senza più limiti ovunque. Chi crede di poter rimanere incontaminato da tutto ciò si illude inutilmente, ma ha ragione nel voler salvaguardare le proprie tradizioni, per trasmetterle ai figli, alle generazioni future. E questo è possibile se si comprende che il rispetto è necessario per chi è straniero come lo è per chi straniero non lo è.
Perchè come gli immigrati sono i primi cittadini del mondo e portano con sé parte della cultura che li ha visti nascere, così assimilano qualcosa del paese in cui vanno a vivere; e chi li ospita pur ricevendo qualcosa di nuovo ha, a sua volta, da offrire qualcosa di antico. Per chi è ospite quell'antico è nuovo.
Perciò c'è qualcosa di diverso che ci può unire definitivamente: l'esser tutti figli della Terra, Madre e nutrice di vita di tutti noi. La Terra ci appartiene e noi apparteniamo ad essa. Questa verità incontestabile unisce tutti noi, ovunque siamo, nel difenderla, proteggerla ed amarla. Nel far si che la Vita che ha contribuito a creare si sviluppi ancora e non regrediamo distruggendo l'ambiente, la biodiversità, noi stessi.
Quindi chi vive nel luogo in cui è nato condivide con chi in quella terra viene da straniero un valore comune, qualcosa di infinitamente più nobile e superiore: difendere il posto in cui vive, ovunque esso sia e ovunque egli andrà. Ognuno faccia ciò in qualunque patria viva e vada. E tutti vinceranno, anche chi non comprende tutto ciò e vive come se fosse separato dal resto, diffondendo morte, distruzione, sfruttamento verso i suoi simili. E' necessario fermarli, impedire che continuino a far del male agli altri, a noi, a loro stessi.
Ormai i vecchi schemi sono cambiati, fondendosi tra loro e creando una nuova appartenenza: i Cittadini del Mondo. Nel mare o in montagna, tra i boschi o nelle campagne, tra i ghiacci o nel deserto... non siamo mai soli, nostra Madre Terra è sempre con noi, diversamente moriremmo.
Ovunque siate, fratelli e sorelle, noi siamo i figli della Terra. Non siamo mai soli, non siamo più senza patria. La nostra patria adesso è la Terra! Nostra Madre, la nostra Matria...

sabato 11 aprile 2009

Appunti sulle prossime elezioni

Penso che i politici...

dovrebbero confrontarsi continuamente con i cittadini invece di decidere i programmi in sordina e mettercene al corrente a giochi fatti. Questa non è democrazia, ma dittatura con delega rinnovabile. Ogni rappresentante politico, anche se ha avuto voti e autorità per decidere rimane nostro dipendente: scelto da noi, pagato da noi, che spende i nostri soldi. Deve rendere conto del suo operato durante il mandato e non al turno successivo.

Sono convinto che governare anche un piccolo comune è un compito arduo persino per un bravissimo e competente assessore o sindaco, e nella nostra cultura chiedere consiglio ai cittadini o condividere speranze e problemi è visto come segno di debolezza. Non da me, lo considero segno di forza, maturità, saggezza, umiltà. Il leader dall’intelligenza superiore, il super politico o manager che ha sempre la risposta pronta, che non sbaglia mai (figuriamoci chiedere scusa), a cui le masse si rivolgono con occhi sognanti e bocche spalancate per l’emozione è una specie in via di estinzione, anche se non se ne rende conto. Le nuove generazioni sono più critiche e informate.

Nelle mie esperienze di nascita, gestione, coordinamento, collaborazione con diverse realtà di volontariato e nel Meetup ho capito che la strategia vincente è l’inclusione di tutti i soggetti interessati da ogni problema o decisione, altrimenti si generano soluzioni che creano incomprensione, disagio ed emarginazione. Questo modo di governare è il futuro.

Ad esempio più della metà della popolazione è di sesso femminile, tuttavia le donne in politica o nelle amministrazioni non sono rappresentate nella stessa misura, questione superata per alcuni, ma ancora irrisolta, che io vedo non più in termini di oppressione ma di cultura olistica e gilanica. Altresì considero elementi da rappresentare, pur non avendone la possibilità, gli animali e l’ambiente, la natura.
Questa non è una mia visione romantica, ma la realtà: la nostra vita, il nostro benessere, la nostra sicurezza dipendono dalla qualità dell’aria, dell’acqua, del cibo, dal valorizzare e dal comprendere nostre origini, storia, tradizioni, per capire chi siamo e dove intendiamo andare. Quando ho imparato il lavoro e la passione che necessita la produzione del vero aceto balsamico da un pensionato, sono rimasto davvero a bocca aperta. Questo sapere antico ha valore. Ogni posto e ogni Comunità ha i propri saperi, che producono ricchezza culturale, prima che economica. Un popolo senza consapevolezza del suo passato non ha futuro.

Allo stesso modo il benessere dipende anche dallo sviluppo economico, che è importantissimo supportare coinvolgendo banche, imprese, tecnici, istituzioni, associazioni di categoria, con un occhio di riguardo verso i soggetti deboli. Tenendo presente che ogni comune ha dei limiti, non si può costruire all’infinito in una superficie limitata. Si può creare ricchezza e lavoro, anche più che in passato, non solo costruendo, ma trasformando, rinnovando, usando aree abbandonate, facendo manutenzione, migliorando i sistemi di prevenzione e investendo in sicurezza, con una nuova urbanistica per diminuire il traffico e che favorisca la socialità, la convivialità, lo stare insieme, non necessariamente per comprare, vendere o lavorare.

Altrimenti inseguendo lo sviluppo fine a se stesso, continuando senza valori ed una visione globale continueremo a sacrificare cose molto più importanti del denaro oltre alla terra, all’aria, all’acqua, alla natura: la salute, la famiglia, il tempo, l’amicizia, le relazioni sociali… una città deve essere un luogo di benessere oltre che di lavoro, una buon governo deve creare Comunità, favorire la convivenza civile, non solo lo sviluppo economico.