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lunedì 30 maggio 2011

Le due ali dell'umanità

di Boutros Boutros-Ghali

Per ogni donna forte stanca di essere considerata fragile,
c’è un uomo debole stanco di dover sembrare forte.

Per ogni donna stanca di dover agire come se fosse una sciocca,
c’è un uomo stanco di dover far finta di sapere tutto.

Per ogni donna stanca di essere qualificata come “emotiva”,
vi è un uomo a cui è stato negato il diritto di piangere e di essere “delicato”.
Per ogni donna catalogata come poco femminile quando compete,
vi è un uomo obbligato a competere perché non si dubiti della sua mascolinità.

Per ogni donna stanca di essere un oggetto sessuale,
vi è un uomo preoccupato della sua potenza sessuale.

Per ogni donna che non ha avuto accesso ad un lavoro o a un salario soddisfacente, vi è un uomo che deve assumere la responsabilità economica del proprio partner.

Per ogni donna che non capisce nulla di meccanica,
c’è un uomo che non ha appreso niente dei segreti dell’arte culinaria.

Per ogni donna che fa un passo verso la sua liberazione,
c’e un uomo che riscopre il cammino verso la libertà.

L’umanità ha due ali: una è la donna, l’altra è l’uomo. Finché le due ali non saranno ugualmente ben sviluppate l’umanità non potrà volare!

ABBIAMO BISOGNO DI UNA NUOVA UMANITA’, ABBIAMO BISOGNO DI VOLARE.

Ora più che mai la causa della donna è la causa di tutta l’umanità.

giovedì 19 maggio 2011

Riguardo me, voi, e l’amore…

Non so quanto possa interessare quel che scrivo sull'amore e su di me… ma questo è quanto sento e voglio dirvi.


Devo chiarire che il tempo vola, mi sembra ieri che avevo vent’anni, venticinque, trenta… ed invece ho superato i quaranta, anche se non riesco a capacitarmene, visto che mi sento molto, ma molto più giovane.

Per questo sono un po’ disorientato… i miei coetanei sono per lo più sposati e la maggioranza si comporta come fosse in prigione riguardo il proprio matrimonio. Io sono divorziato, e di sicuro se capitasse non mi sposerò mai più in chiesa, tutt’al più con rito pagano, circondati dalla Natura.

Io quindi non ho questo problema dei miei coetanei, non l’ho mai avuto. Quando realizzai che il mio matrimonio, come le storie successive, non portava più felicità nella mia vita ed in quella della mia compagna, ho sempre deciso di chiudere, soffrendone io per primo perché ogni volta mi era sembrato portasse ad un legame speciale e duraturo.

Ma ho compreso che ogni storia d’amore è un tentativo, un’opportunità, che non ha alcuna garanzia di successo, ma a cui non si può rinunciare perché l’amore è linfa vitale per chi intende vivere e non vegetare. E poi ho anche capito che alcune relazioni amorose, soprattutto quelle vissute in giovane età, hanno come scopo il percorrere insieme una parte di vita, per potere crescere entrambi, risolvere alcune questioni familiari inconsce, evolverci.
Ovviamente ci sono eccezioni, alcune al contrario finiscono per diventare un purgatorio o un labirinto infernale dove si ripetono dinamiche relazionali dolorose o addirittura nocive, senza via di uscita.

La maturità, la saggezza comunque arrivano proprio con le esperienze negative, più che con quelle positive. Queste invece sono la ricompensa per le persone che sono abbastanza mature da accettare quel che ci accade intorno mentre siamo impegnati in altri progetti. Per coloro che imparano a perdonare se stessi e gli altri. Per quanti, nonostante tutte le scottature continuano ad osare, non con incoscienza o superficialità, ma ascoltando il cuore. E sperano, vivono nuove storie, avventure, esperienze, accettano il nuovo ed il mistero.

Perciò, a dispetto dei miei quarant’anni passati, sorprendendomi io per primo, incredibilmente continuo a sognare di incontrare la persona giusta, con cui vivere momenti magici, inaspettati, di serendipità. Mi meraviglio di non sentirmi affatto un fallito, anzi, so di essere una persona forte, audace, temeraria, coraggiosa, che non si è mai tirata indietro nell’osare, nell’andare controcorrente. Una persona che si è sempre assunta la responsabilità delle proprie azioni, pagandone le conseguenze, anche sopportando il dolore per aver fatto male a chi invece si amava, senza volerlo assolutamente e attraversando, superandoli, periodi difficili e momenti di sconforto, solitudine, disperazione.

Nonostante ciò ho ancora moltissimo da dare, desideri da realizzare, sogni da condividere.
E spero che tanti di voi, che sono stati piegati da tristi eventi, si sono arresi, o rassegnati, che vivono senza entusiasmo leggendo questo messaggio riprendano a sperare, a sognare, a desiderare…

Abbiamo una vita sola, con certezza, e quando volgerà al termine sarà meglio avere ricordi, per buoni o cattivi che siano, piuttosto che rimpianti...
Amatevi e amate…
Vivete!

venerdì 13 maggio 2011

Lei e l'amore

Non posso definire ciò che si può solo provare, vivere, sentire.
Ma posso tentare qualche spiegazione con l’imperfezione delle parole.
Sul vero amore, cui aspirano in tanti…

L’amore non si può trovare e prendere, è lui che possiede te.

La persona amata diventa uno strumento come lo diventiamo noi, affinché l’amore scorra in noi, ci attraversi, suoni la sua musica divina.

Non importa che porti ad un matrimonio, che può essere solo una dichiarazione di intenti, un tentativo di esorcismo per garantire l'impossibile, molto spesso è solamente un contratto commerciale, un insulto all'amore.

Non significa che non si possa vivere una unione duratura, ma non dipende dall'amore quanto dalle persone che lo vivono.

L’amore sa che non ci sono garanzie o certezze, non è possibile ipotecare il futuro dei sentimenti. L’amore vive il presente.

Perciò non ha importanza che duri poco o molto, che sia una fiamma di pochi giorni o un fuoco quasi eterna. Ciò che conta è che arda, perché il calore dei nostri cuori è il suo scopo… senza quel calore possiamo vivere cent’anni, tiepidamente, o al freddo della solitudine… ma che vita sarebbe?

Per me, l’ultima volta (forse la prima volta, per quanto è stato potente, forse il tempo offusca le volte precedenti, o forse era un assaggio di quando sarà quella decisiva) è stato circa un anno fa.

Di quel che fu affiorano ormai sbiadite immagini, brevi ricordi, deboli emozioni, fiumi di parole scritte, molte mai dette...

Capisco che la mia non è nostalgia di lei. Se è finita è perché non era destino, oppure lei, io, non eravamo pronti per qualcosa di così travolgente. Per me quindi è stato solo un assaggio, un toccare, un esplorare.

Io ho nostalgia dell'amore. Del suo nettare. Del suo nutrimento. Della sua forza. Del suo riempire così tanto l'esistenza... eppure renderla così lieve... di vivere "L'insostenibile leggerezza dell'essere"*...

Nostalgia del potere che mi donava, di superare ogni ostacolo, senza sforzo alcuno. Di creare dal nulla. Di immaginare, sognare, costruire.

Della sensazione di aver trovato la propria metà, di sentirsi completi, integri, perfetti con le proprie imperfezioni in un percorso di crescita ed evoluzione.

Dell'aver realizzato l'Unione delle due polarità, maschile e femminile, e chiudere in Terra così come in Cielo, il Ciclo della Creazione dell'Universo, quell'atto originario che fu il dividere l'Uno, il Tutto, nelle due polarità, perchè ne scaturisse l'energia, le dinamiche, i fenomeni che regolano il gioco dell'Universo.

E la stessa forza di allora, onnipresente, permanente, che ci guida verso nuove creazioni: i figli, attraverso la sessualità, fondamento dell'intera esistenza; così violentemente negata o strumentalizzata da quelle religioni e persone che vogliono solo il potere e la nostra e loro morte spirituale.

Lo sento come uno spettro, quell'amore, che si aggira intorno a me. E’ nell’aria. Ne posso percepire il profumo, l'eco dei suoi passi, è inafferrabile, ma reale. E’ nei dintorni…

Si diverte ad apparire e svanire in un istante. Quando incontro alcune persone, ci parlo, le guardo negli occhi. E percepisco il loro cuore, la scintilla della vita che le anima; i dispiaceri, le sofferenze, le gioie, le speranze, i desideri...

Amore... non nasconderti più...
Ti ho visto, lo so che ci sei ancora.
Prendimi nuovamente.

Sono qui che ti aspetto... Amore.


Germanus Caput


* Milan Kundera